La Costituzione...della penisola che non c'è, 26 ottobre 2008

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Astral;
view post Posted on 1/5/2009, 19:58




Partiamo dal concreto, perchè ultimamente gira voce presso le alte cariche che il popolo italiano sia disinformato e agisca a guisa di pecorelle smarrite e plagiate(pure vero per alcuni), e perchè, come dicevano i latini, "Verba volant, scripta manent".

ART.1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


Democratica. L'Italia è una Repubblica democratica, secondo referendum del 2 luglio 1946, primo voto alle donne e trasformazione della nostra legislazione da Regno a Repubblica, ergo una forma di governo basata su organi costituzionali che si muovono, come indica l'articolo stesso in seguito, sull'espressione della sovranità di un popolo incanalato nella competenza dei politici che sono rappresentativi di tale sovranità. Per farne una breve analisi etimologica, parola derivante da Res Publica, che assunse il significato di stato ma che prima di tutto indica il significato di "patrimonio pubblico", così meglio traducibile nel concetto odiernamente assunto. Non so voi ma mi pare che già qui si blocchi il carro, o meglio la carretta, della nostra Italia, "non più signora di provincie, ma bordello", mai Dante fu tanto azzeccato per citazione.

Si impunta il carro italiano perchè in questi giorni tutto mi smerba meno che democratico il nostro beneamato governo, perchè un cittadino di un Paese democratico, o meglio una folla numerosa di cittadini di un Paese democratico, davanti alla manifestazione evidente, palese e chiassosa del proprio dissenso verso una determinata direttiva politica( prendo l'esempio della Riforma Germini) non dovrebbe sentire in risposta a tale manifestazione "Siete disinformati" e non lo siamo, sono personalmente come molti altri, spero, andata a leggere per intero tutto il decreto 133 che riguarda la legge, o "La riforma andrà comunque avanti".

ALT. Andrà comunque avanti? Comunque oltre cosa? Oltre le manifestazioni di dissenso, oltre gli scioperi(ora miracolosamente tornati illegali, San Berlusca si è nuovamente manifestato)? E allora mi chiedo, noi qui che ci stiamo a fare?

Per pagare tasse e contributi? Per coccolare i turisti? Come Droysen mise egregiamente in evidenza, senza voler cadere in una concezione antiquaria della storia, ci sono potenze etiche, per usare il linguaggio specifico, ci sono sentimenti, per usarne uno più universalmente percepibile, che non mutano rispetto agli uomini del passato. Non c'è più il passato, ma vive la polis, vive il senso di essere politai, cittadini, con tutto ciò che questo termine concerne.

E come diceva un illustre storico greco "La polis è i suoi cittadini". Non siamo più ad Atene, ma siamo in un Paese che è nostro, che abbiamo il diritto di governare, pur mediati dai nostri politici, non di essere smeplicemente governati.

Vogliamo esercitarla nelle "norme e nei limiti della Costituzione", ma limiti che non siano quelli arbitrari, capricciosi e fraudolenti, che il governo ci impone.
 
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