Signs, Harry Potter, Verde

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Astral;
view post Posted on 4/8/2009, 12:48




Signs




Titolo: Signs
Dove la trovate: EFP
Fandom: Harry Potter
Pairing: Draco/Hermione
Rating: Verde



“Non è semplice iniziare una nuova vita, seguire dei nuovi segnali…soprattutto quando quelli vecchi continuano a starti tra i piedi.
I segnali arrivano in ogni momento e da ogni parte. Ma quando ne arriva uno, non hai altra scelta che seguirlo, anche se ti porta dritto al pericolo.”



L’essere umano, uomo o donna che sia, conserva gelosamente, come preziose reliquie, solo pochi istanti della propria vita.

Il primo bacio, il primo amore, un grande dolore…momenti insomma che inesorabilmente segnano la sua esistenza.

Ricordi che vegliano sulla sua crescita interiore o che fanno luce nei giorni bui che incontra lungo il cammino.

Poi ci sono momenti, che non si possono riportare a dei veri e propri ricordi.

No, sono ancor meno che istanti. Semplici scintille che cambiano per sempre la nostra vita.

Piccole esplosioni, che dilagano in un impetuoso incendio, pronto a devastare con ferocia ogni cosa.

Quella notte di metà maggio, la luna tonda e regale si stagliava nel cielo adornata di un nefasto diadema tempestato di preziosi e terribili rubini.

Un filo di sangue splendente che naufragava nell’oro più puro, rigenerato e assorbito da quelle iridi fulgenti che da ore ormai lo osservavano ossequiosi.

I miasmi acri del sangue si sprigioneranno in questa notte di tenebra e oblio, sospinti dalle mani del traditore, che affonderanno nell’anima di chi ha osato opporsi all’Oscuro Signore.

-Che vuoi?

La voce di Hermione Jane Granger non rivelò alcun tono particolare, alcuna emozione.

Neppure si voltò verso il suo interlocutore che era appena apparso alla porta della torre Ovest.

C’era silenzio. Troppo.

La quiete prima della tempesta.

-Più riverente Mezzosangue…- cantilenò il ragazzo poggiandosi allo stipite dell’ingresso.

Draco Lucius Malfoy la sovrastava in tutta la sua altezza .

Bello come il dio del sole sul suo carro incantato, ma senza l’ombra di un sorriso su quei lineamenti.

Il principe di Serpeverde sapeva solo ghignare come un demonio, anche quando amava col corpo e con l’anima.

Nessuno gli aveva mai insegnato semplicemente a sorridere.

Le labbra, sottili e fredde come lame d’acciaio erano state ammaestrate solo a piegarsi superbamente agli angoli, a rilasciare veleno letale come l’arsenico.

Un serpente antropomorfo, istruito a ferire, uccidere.

A strisciare ai piedi della vittima, per poi colpirla di soppiatto.

Quando meno se l’aspetta.

Stringendola nelle sue spire incantate e stare lì, con avidi occhi socchiusi a guardarla morire.

Scrutandone bramosamente i segni di un’agonia che giunge presto nella sua morsa.

Godendone come in preda ad un orgasmo, nel vortice di un’ebbrezza sempre più avvolgente.

Una spirale di dolore, strazio e oblio che senza pace vortica intriso di veleno.

Ma non Hermione Granger, Malfoy.

La guardi adesso sotto questa luna attorniata di quel sangue che ti mette i brividi addosso e ti fa tremare.

Sì Malfoy, tu sei un codardo.

Tremi davanti a quella fila di rubini che cerchia la luna e tremi dinnanzi a quelle iridi dorate che non si nascondono oltre le lunghe ciglia nell’ incrociare il tuo di argento fuso.

Lo hai fatto Draco, ci sei riuscito.

Ti sei portato a letto la Granger, la sporca mezzosangue che crede di essere sempre un passo avanti agli altri, che ostenta superiorità in ogni suo gesto.

Hai vinto la scommessa fatta con Blaise.

Serpeverde ha gioito e ghignato alle sue spalle.

Ma allora perché adesso incrociando il suo sguardo un dubbio bastardo si insinua sotto la tua pelle, ghiacciato e viscido come l’acqua del lago nero a novembre.

Perché hai la dannata impressione di essere tu il trofeo, tu quello che ha perso?

-Se devi stare qui, tanto vale che ti impegni un minimo a baciarmi, ti riesce molto meglio che parlare…-lo gelò la Granger- fattelo dire, non sei un brillante interlocutore…

-Mi spiace mezzosangue il tuo attimo di gloria è finito…ho altro in cui impegnarmi.

Hermione lo fissò per un attimo, socchiudendo appena le palpebre.

-O forse…odi gli addii Malfoy- scandì senza mai smettere per un attimo di sostenere il suo sguardo.

-Perché, hanno finalmente emesso il decreto per cacciare da questa scuola gli insulti alla magia, quali i sanguesporco?

Hermione emise un leggero suono di disapprovazione.

-Bella luna, vero?- chiese in tono provocatorio facendosi sempre più pericolosamente vicina.

-Non sono un romantico…-sibilò tra i denti.

La voce ti trema vero bastardo?

I traditori non si smentiscono mai.

Almeno quelli della tua risma. La peggiore, se mi è concesso dirlo.

Quella dei traditori codardi, che non riescono nemmeno a convincere se stessi dell’equità o almeno la sensatezza delle proprie azioni.

Quelli la cui voce al momento della resa dei conti trema come un corda di violino troppo a lungo tesa dal musicista inesperto.

E tu sei proprio come quel violinista scapestrato Malfoy.

No, tu non ne sei capace.

Lo so io, lo sai tu.

Lo sanno tutti.

Ma è difficile rendersi conto che il percorso predestinatoci non è fatto per noi.

Tu come quel violinista vai troppo di fretta, vuoi concludere precocemente quella scala di note ancore immature.

E lasci tracce evidenti, come lui disarmoniosi suoni lungo tutta la melodia.

Stridenti si infrangono contro noi spettatori, del tuo, del vostro, spettacolo.

Questo tuo disgustoso tradimento riesce come un’orrenda canzone fischiettata sbadatamente da un mendicante di strada per pochi spiccioli.

Ecco la tua elemosina Malfoy, ma non avrai di più.

-Sai come la chiamano?- sussurrò suadente la Granger accostandosi al suo orecchio, riavviandogli un ciuffo dorato.

-Perché non me lo dici tu Granger? So che non brami altro…-mormorò tra i denti

Guardi da un’altra parte, vero serpe?

Fai bene, non guardarmi negli occhi.

Non ne sei degno.

-Diadema di Persephone…lo chiamavano gli antichi greci, sai perché?- continuò sempre più suadente

-Illuminami…

-Secondo la leggenda era la corona che Ade donò alla sua sposa subito dopo le nozze a cui la portò con l’inganno, e lei non potendosi sottrarre a quella sorte, decise di portargli l’unico sfregio che poteva…uccise tutta la servitù dello sposo e ne intinse con il loro sangue il gioiello per poi gettarlo sprezzante ai piedi di Ade…lui per purificarlo ordinò che venisse portato in cielo, vicino l’astro notturno più splendente, affinché con la sua luce venisse lavato da quello scempio…

-Mmmh la trovo un po’ troppo femminista per i miei gusti, era solo una moglie…doveva stare al posto che gli spettava…

-Oh Malfoy…ancora deve venire la parte che, sono sicura, troverai più interessante!- gli occhi le brillarono a quelle parole- Secondo la leggenda, quando il sangue scorre sotto l’inganno per mani dei mortali sulla terra, il diadema si impregna nuovamente del suo colore originario…interessante vero?

-non saprei…

-sei di poche parole Malfoy- sussurrò la Granger sulle labbra umide del serpeverde- allora avevo ragione…odi gli addii, per questo te ne stai in disparte?

-Ti sbagli- replicò attirandola verso di sé.

Premi le labbra contro le mie e credi che questo basti a farti dimenticare tutto.

Come sei ingenuo Malfoy…

Sei convinto che gli altri siano sempre e comunque al tuo servizio.

Che io sia nata per farti dimenticare l’aspetto della tua vita, che non hai mai voluto, ma che testardo si fa strada.

Sei un ingenuo Malfoy. L’ho già detto non ne sei degno.

Non adesso almeno.

Non sono come te.

E non solo perché sono una stramaledetta Grifondoro.

Ma perché io non mi accontento serpe.

Non mi interessano le briciole, io voglio tutto quello che mi spetta dalla vita.

Se non posso averlo adesso o da te, bene, forse non lo avrò mai.

Ma almeno un giorno non mi portò rimproverare di essermi accontentata di illusori frammenti di felicità.

Preferisco pensare con rammarico che mi sia stata negata.

Ma non mi sarò accontentata Malfoy. Mai.

Lo giuro sull’onore di Godric Grifondoro.

La tua bocca preme vorace, cerca contatto.

La lingua si apre prepotente un varco tra le mie labbra appena serrate.

Sei come un bimbo che cerca il perdono donando ingenuamente una caramella.

Non è così che funziona cocco.

E’ questione di fiducia e sinceramente io di te mi fido poco.

Forse è contraddittorio, ma non metterei la mano sul fuoco per te, sebbene mi getterei senza esitare tra le fiamme per salvarti la vita.

Ma solo se stessi per morire.

Non adesso. Non quando ancora puoi scegliere.

Ma lo ripeto e non me ne stancherò mai.

Tu sei un codardo Malfoy.

Per questo stasera siederai al tavolo di Voldemort.

Ti ci vedo già.

Anche lì intirizzito come un pulcino incapace di muoversi tra quella gente.

Perché tu sei Mangiamorte di nascita, di sangue e di diritto, forse.

Ma non di cuore.

Non sei un assassino Draco Lucius Malfoy, sebbene nato da due di loro.

Non lo sarai mai.

Credo che alla fine il tarlo della coscienza sia venuto a visitare anche te, dopo anni di beata vacanza.

E’ per questo che ti sei avvicinato a me negli ultimi mesi.

E’ per questo che io ti ho concesso il beneficio del dubbio.

Sapevo della scommessa, sapevo tutto.

Ma alla fine ho vinto io, almeno in parte.

In parte perchè tu stasera siederai appunto al tavolo dei Mangiamorte.

Forse ti uccideranno proprio su quel tavolo.

Perché di una cosa sono sicura, tu non ucciderai Silente stanotte.

Ironica la sorte mio caro purosangue.

Un traditore ucciso come traditore, da quelli per conto dei quali ha tramato e ingannato.

Ti meriti un applauso, hai avuto la vicenda originale che da sempre ti glori di avere.

Non ti sei neanche dovuto sprecare a riscrivere il finale, te lo sei fatto andare bene così com’era.

Le tue mani si spostano sulla gonna della divisa.

Premendo sulle tue spalle lo spinse via, per poi poggiare un dito sulle sue labbra morbide.

Imperiosa come un regina che sa quel che vuole e lo impone senza chiedere.

-Adesso il gioco è finito…-sussurrò seria guardandolo negli occhi.

I segnali arrivano Malfoy.

Io i miei li ho colti.

L’ho fatto quando per la prima volta ti sei presentato con sguardo diverso davanti alla torre di Grifondoro, luogo che forse vedevi per la prima volta in sei anni.

L’ho colto, nonostante pulsasse pericolo ad ogni istante.

Ora tocca a te.

Il gioco è finito, in ogni senso.

Sta a te capirlo.

Le tue iridi sono due oceani di argento liquido che tentano per l’ultima volta di imprigionarmi.

Che fai Malfoy?

Rubi un’immagine da portare con te nell’inferno in cui ti stai inoltrando.

Fa pure. Regalati quest’ultima illusione. Non vivi d’altro.

Finzioni e illusioni.

Spettri di gioia che svaniscono come fumo tra le tue mani.

Ma non avrai che elemosina da me, come quel violinista trasandato che continua a fischiettare quella orrenda canzonetta per le strade.

Ecco il tuo ultimo bacio. Poi nulla.

Segui pure la tua strada Malfoy.

Adesso lo posso davvero dire. Hai scelto.

Sei troppo sordo e intontito dalle favole che ti hanno somministrato fin da piccolo per capire i segnali.

Troppo codardo per scegliere una strada diversa da quella piastrellata in marmo di lusso.

Ma ricordalo Malfoy, è lucidata col sangue di altri uomini quella via, e tu non sei in grado di sporcartene.

Anche il tuo presto ne ricoprirà una parte, magari sarà il tuo stesso padre a riversarlo lungo il cammino in onore de suo Oscuro signore.

Ho amato un traditore della peggior specie, un codardo, ma almeno non ho amato un assassino, questo mi consola.

-Già mezzosangue il gioco è finito…

Non so a che discorso siamo approdati. Non so se a quelle parole hai dato il mio stesso significato, probabilmente non lo saprò mai.

Ti guardo mentre esci dalla Torre senza voltarti.

Sì forse hai capito, forse…



“ A volte è facile farsi sfuggire i segnali , ma se hai la fortuna di coglierli, in genere ti indicano la direzione giusta. E d’altro canto se ti sfuggono…ti si possono ritorcere contro.

A volte è buffo dove ti portano i segnali, raramente dove pensavi di finire, ma sempre verso il mondo a cui appartieni. Per quanto irta di pericoli sia la corsa, i segnali spesso ti portano dritta al punto da cui eri partita.

Cambiata, diversa, ma… a casa!”

Charmed
 
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