Golden Fire, Harry Potter, Verde

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Astral;
view post Posted on 24/6/2009, 17:33




Titolo: Golden fire
Dove trovarla: Efp
Introduzione: Un Draco/Hermione scritta per "Le Mille e una fic", malinconica e introspettiva.
"Oro e argento sono nati per splendere insieme nella notte, non alla luce del sole.
Il sole è troppo forte, opprime il loro chiarore innato che solo nelle tenebre può liberamente pronunciarsi."
La notte appartiene a chi si ama.
Appartiene ad anime che alla luce del sole non sanno e non possono ritrovarsi.



Il fischio del vento di un Ottobre ormai inoltrato, si abbatte sulle finestre dell’imponente castello di Hogwarts.

Irriverente come chi sa di essere libero e potente.

Inafferrabile e irraggiungibile ai mortali.

Il rumore secco di un imposta malamente socchiusa si riversa in una stanza poco illuminata della superba Torre di Grifondoro.

Le pareti in mattoni cotti, di antica e pregiata fattura, accolgono bramose il riverbero vivace delle fiamme nel camino acceso.

Le lingue infuocate fanno ruotare le proprie ombre sinuose sui muri.

Decine di leggiadre ballerine nere che incantano gli occhi e il cuore coi i propri passi aggraziati.

Una giravolta…un’altra ancora.

Le foglie caduche del platano picchiatore volano sino al vetro della stanza illuminata confondendo le ombre a quelle create dal fuoco.

Unendosi a quel ballo di gitani in festa nella notte di plenilunio.

Solo il grido acuto della civetta spezza il silenzio di quell’arcana magia.

Candide lenzuola si increspano sotto il bladacchino di soffice velluto vermiglio.

Frusciano docili contro la pelle serica dei due ragazzi, quasi al ritmo delle fiamme.

Su un unico morbido guanciale fili sottili, biondi come il sole estivo, e spirali di cioccolato si intrecciano in un abbraccio accaldato e a lungo atteso.

Raramente immaginato con sincera speranza.

Le pagliuzze auree nelle iridi di terra di Hermione Jane Granger rapiscono bagliori del fuoco che arde poco distante, appropriandosene con ingenua spontaneità.

O forse sono altre le fiamme che donano codesto splendore a quegli oceani di resina e puro miele.

Le spirali avvolgenti della passione…

Le mani calde dell’inferno…


Bacini ghiacciati in lande desolate invece sono gli occhi di Draco, che seguono non le fiamme calde, ma quell’oro immerso nella bruna terra.

Lo cercano, avidi come un uomo assetato in mezzo all’arido deserto, che tuttavia non riesce a saziare la propria arsura.

Ne vuole ancora, ancora.

Potrei stare ore e ore qui
ad accarezzare
la tua bocca ed i tuoi zigomi


Labbra disegnate da mani divine e aggraziate.

Petali di rose adagiati su impalpabile porcellana, fioriscono ad ogni bacio.

Baci che rubano parole al cuore e straziano l’anima, il petto.

Marchiano a fuoco la pelle, i ricordi che presto svaniranno assieme alla luce argentea della luna.

senza mai parlare,
senz'ascoltare altro nient'altro che
il tuo respiro crescere,
senza sentire altro che noi
nient'altro che noi.


Il silenzio è l’unica musica di cui le orecchie si deliziano.

Silenzio e sospiri.

Pigri e tesi…saggiano gli ultimi minuti di pace.

Pace nello spirito, pace con se stessi.

[Guerra con il mondo.]

Potrei star fermo immobile
solo con te addosso
a guardare le tue palpebre
chiudersi ad ogni passo
della mia mano lenta che scivola
sulla tua pelle umida
senza sentire altro che noi
nient'altro che noi.


Gemiti a lungo soffocati al tocco si schiudono nell’aere.

Mille farfalle bianche che volano verso orizzonti impervi, ma felici.

Le ali candide si scrollano di dosso catene pesanti e opprimenti.

Spiccano finalmente il proprio primo vero volo.

L’ultimo.

Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.


Preziosi attimi da chiudere in uno scrigno incantato.

Affinché nessuno possa violare codeste memorie.

Che restino pure come sono nate, e sboccino ancora nelle menti ogni qualvolta nel buio sorgerà prepotente il bisogno di una fiamma che porti luce e speranza.

Unici momenti che solo lei può donare alla sua anima condannata ancor prima di nascere.

Generosa come un cortigiana, pura come le ninfe vergini delle fonti lontane.

Unica nella sua capacità di amare, di stargli accanto solo con le carezze dello sguardo.

Lo sente addosso e lo blandisce col suo oro splendente.

Potrei perdermi guardandoti
mentre stai dormendo,
col tuo corpo che muovendosi
sembra stia cercando
anche nel sonno di avvicinarsi a me,
quasi fosse impossibile
per te sentire altro che noi,
nient'altro che noi.


Un angelo stretto tra spumose nuvole di seta, che sfiorano riverenti il suo corpo.

Lo cingono dolcemente lasciando scoperte le spalle esili e levigate.

Esitanti onde d’argento liquefatto lambiscono la sua superficie imperlata di amorevole rugiada.

Le braccia si muovono cercando inconsciamente un tenue contatto.

Una dolce altalena dai sogni al reale.

Ma torna sempre indietro…sempre al reale, lasciandosi dietro solo l’ebbrezza di un breve volo verso l’azzurro.

Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.


Freddo e nebbia aleggiano nel maniero in cui la sua culla risiedeva attorniata da elfi.

Mai sospinta da tenere braccia paterne.

Mai vegliata da melodiose ninne nanne della madre.

Pregiate coltri scaldavano solo l’erede, non il figlio.

Avvolgevano solerti Malfoy, ma soffocavano Draco.

Una mano sulla spalla, un timida carezza sul viso.

Un turbine roseo dipinse quel quadro scuro appeso in bella mostra per spettatori plaudenti, ma indifferenti.

Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.


Lo scoppiettio del fuoco svanisce lentamente.

Sempre più lieve, sempre più ovattato.

Dall’esterno, dai rumori del reale

Si abbassano e sfioriscono le lingue infuocate, mentre il sole incorona l’orizzonte del Lago nero, porgendo il proprio saluto alla luna.

Le ballerine nere fanno il loro inchino agli amanti ancora assonnati, svanendo in un ultimo passo di eterea danza, proprio quando il primo raggio di sole si fa strada nella bella torre.

Abbandonano i muri che hanno imprigionato sospiri e parole d’amore a lungo taciute.

Oro e argento sono nati per splendere insieme nella notte, non alla luce del sole.

Il sole è troppo forte, opprime il loro chiarore innato che solo nelle tenebre può liberamente pronunciarsi.

Così svanisce il sogno, con quell’ultimo inchino e l’addio delle fiamme, e giunge il reale dove non c’è posto per tale felicità.
 
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